All’Itset “M. Capitolo” di Tursi si è concluso martedì (25 maggio) il progetto “La nostra start up”, nell’ambito dei
Progetti PON-FSE “Potenziamento dell’educazione all’imprenditorialità”, rivolto agli alunni delle classi terza, quarta e
quinta AFM, terza Turismo, quarta CAT e quarta Informatica. Il percorso didattico ha avuto la finalità di promuovere la
cultura d’impresa e sviluppare le capacità con cui si fa impresa, tramite lo sviluppo delle competenze necessarie a
favorire la crescita personale, secondo le modalità dell’imparare ad imparare. Iniziato lo scorso anno e proseguito non in
presenza, il progetto si è articolato con successo in tre moduli di ben 30 ore ciascuno: “Quale idea per la nostra start up”,
“Quale via per la nostra start up” e “#startup”, con i docenti-tutor Maria Rosaria Macagnino, Rosaria Torchio e
Filomena Vinciguerra, con il coinvolgimento nelle docenze sia di esperti interni, Maria Anna Cassavia e Antonio
Fittipaldi, che esterni, Rossella Caserta, psicologa, e il dr. Francesco Santarsiero, formatore/ricercatore del
laboratorio Lieg dell’Università degli studi della Basilicata. Inoltre, in due occasioni diverse del percorso formativo,
sono intervenuti due testimoni eccezionali del mondo del lavoro, ovvero due ex studenti dell’Istituto, i laureati Giovanni
Navolio, attuale direttore di Banca Intesa Sanpaolo, e Assunta Calciano, in forza presso la Cinea – Agenzia Esecutiva
per la Ricerca, per le PMI e per il Clima, l’Ambiente e le Infrastrutture della Commissione Europea, i quali hanno
accolto l’invito con simpatia, generosità ed entusiasmo.
La prof.ssa Cassavia, docente di Economia aziendale nell’Istituto, che ha ideato e coordinato il progetto, così spiega i
molteplici obiettivi dell’iniziativa: “Promuovere nei partecipanti lo spirito d’iniziativa e di imprenditorialità; stimolare in
loro la cultura dell’innovazione, intesa come capacità di leggere e rapportarsi alla realtà con occhi diversi; rafforzare la
capacità di affrontare le varie fasi di un processo, dall’esplorazione attraverso il problem setting sino alla fase finale del
problem solving, e della comunicazione; favorire lo sviluppo delle abilità relazionali, organizzative e gestionali –
prosegue Cassavia -. Il nostro Paese e, con esso, la nostra regione posseggono un patrimonio di risorse umane,
economiche e culturali invidiabile: che esso vada valorizzato e promosso, perché divenga voce importante di bilancio, è
condiviso sia dall’opinione pubblica quanto dagli amministratori. Tuttavia è sotto gli occhi di tutti quanto poco si faccia
per percorrere tale strada conveniente non solo in termini economici, ma anche per i fragili equilibri del nostro sistema
sociale, si pensi al processo continuo di emigrazione che depaupera in maniera irreversibile i nostri territori oggetto di
veri e propri saccheggi ad opera di interessi esterni legittimati da politiche governative strumentali. È inutile negare che
storicamente poco ci appartengono principi quali la collaborazione, la condivisione, il coinvolgimento attivo personale e
di gruppo ed è in tal senso che la formazione scolastica deve operare”.
Conclude la Dirigente Lucia Lombardi: “Le nuove generazioni devono essere artefici di tale sfida per un futuro più
prospero. Vogliamo insegnare ai nostri ragazzi a mettere in atto attività imprenditoriali che valorizzino le risorse del
nostro territorio, preziose ricchezze locali, senza cercarle altrove in un momento mai come adesso propizio, grazie al
flusso di fondi europei del Next Generation EU; in questa fase di congiuntura internazionale critica occorre far
comprendere loro che nella valorizzazione e promozione di tali risorse risiede il vero sviluppo economico e il futuro
della nostra regione”.